In tema di giurisdizione sulla rete è molto importante osservare e studiare il differente impatto delle norme applicabili in materia di libertà di pensiero soprattutto in merito all’estensione territoriale degli ordini giudiziali che coinvolgono soggetti non residenti nello Stato in cui vengono emessi e, talvolta, imprese che non sono state parti delle controversie da cui l’imperativo giudiziale ha avuto origine. Ci riferiamo all’ultima sentenza in ordine di tempo, della Corte Suprema del Canada, emessa il 28 giugno 2017 che ha riguardato una causa di contraffazione e di violazione del segreto industriale fra imprese, coinvolgendo anche le società del gruppo Google e altri stakeholder intervenuti nel giudizio, alcuni a sostegno delle tesi liberiste promosse dal motore di ricerca, altri, favorevoli alla responsabilizzazione di tale società nella deindicizzazione delle informazioni relative all’impresa asseritamente contraffattrice. Sul Sole24Ore l’Avv Luciano Daffarra commenta la sentenza. Clicca sul file allegato per leggere l’articolo completo. DOC768_unico