Quest’ultima decisione della CJEU conferma un filone interpretativo avviato nei precedenti casi C‑25/17 e C-210/16 in relazione alla nozione di co-titolarità del trattamento. Si auspica quindi che le Autorità nazionali e l’European Data Protection Board rilasciano quanto prima delle linee interpretative sul tema sul quale, ad oggi difetta di un indirizzo operativo. Certamente lascia qualche perplessità la possibilità di instaurare un rapporto di co-titolairità con Facebook considerato l’evidente sbilanciamento nei rapporti con il social network. Varie autorità si stanno muovendo per indagare sul ruolo predominante degli OTT – peraltro sotto gli occhi di tutti – così come da ultimo anche AGCOM con l’indagine avviata in questi giorni in relazione al tema di concentrazioni nel mondo della raccolta pubblicitaria on line. Quest’ultima attività nasce a valle dell’indagine congiunta delle tre Authority italiane (AGCOM, AGCM e Garante per La Protezione Dei Dati Personali) dimostrando come un’attività coordinata (anche solo verticale su certe tematiche se si ritiene che i tempi per la creazione di una Authority unica non siano ancora maturi) sia ormai sempre più ineludibile per un’efficace azione nei confronti di determinate situazioni di mercato, circostanza questa da tempo, che insieme all’Avv, Daffarra, ho avuto modo di rappresentare personalmente alle singole Authority.
In ogni caso, anche all’esito di tale pronuncia si conferma la necessità di operare importati considerazioni e riflessioni sul ruolo del titolare in quanto, secondo la posizione della CJEU, affinché vi sia una responsabilità congiunta, non è necessario che ciascun responsabile del trattamento debba avere accesso a (tutti) i dati personali in questione.